Recensione al libro: Non so perché non ho fatto il pittore. Scritti sull’arte 1934-1990, a cura di Alessandra Grandelis, Bompiani, 2017 Di che cosa è fatto l’immaginario figurativo di uno scrittore contemporaneo italiano? In maniera un po’ massimalista, si potrebbe rispondere che è in larga parte globalizzato, televisivo, cinematografico e digitale, raramente nutrito di un rapporto…
Commenti chiusiCategoria: Estetica
Note di estetica: teorie della percezione, giudizio sul bello, linguaggi figurativi
Recensione al libro: Antonia Byatt, Pavone e rampicante. Vita e arte di Mariano Fortuny e William Morris, Einaudi, 2017 Cosa lega Mariano Fortuny e William Morris? Apparentemente non molto, eccetto il fatto di aver prodotto entrambi, come parte di un’attività artistica e artigianale ben più estesa, stoffe decorate e ricamate con sontuosi motivi ornamentali divenuti famosi…
Commenti chiusiArticolo: Storie di corpi, Vanity Fair, 15 marzo 2017 Il corpo di ciascuno porta scritta in ogni sua cellula la propria storia. Da piccola, sugli otto o nove anni, amavo saltare un muretto basso, insieme a mio fratello e ad altri compagni di gioco. Un giorno caddi sullo spigolo di cemento vivo e mi tagliai…
Commenti chiusiNon so perché non ho fatto il pittore
29 Dicembre 2017Di che cosa è fatto l’immaginario figurativo di uno scrittore contemporaneo italiano? In maniera un po’ massimalista, si potrebbe rispondere che è in larga parte globalizzato, televisivo, cinematografico e digitale, raramente nutrito di un rapporto diretto con gli artisti. In poco più di un cinquantennio si è realizzato ciò che Alberto Moravia preconizzava su Nuovi…
Commenti chiusiCosa lega Mariano Fortuny e William Morris? Apparentemente non molto, eccetto il fatto di aver prodotto entrambi, come parte di un’attività artistica e artigianale ben più estesa, stoffe decorate e ricamate con sontuosi motivi ornamentali divenuti famosi in tutto il mondo. Mariano Fortuny (Granada 1871 – Venezia 1949) nasce in seno a una facoltosa famiglia…
Commenti chiusiStorie di corpi
16 Marzo 2017Il corpo di ciascuno porta scritta in ogni sua cellula la propria storia. Da piccola, sugli otto o nove anni, amavo saltare un muretto basso, insieme a mio fratello e ad altri compagni di gioco. Un giorno caddi sullo spigolo di cemento vivo e mi tagliai il ginocchio. Sangue, dolore acutissimo, quattro punti di sutura…
1 commentoA occhi chiusi
20 Dicembre 2016Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi. È il sottotitolo della mostra Orlando furioso 500 anni, curata da Guido Beltramini e Adolfo Tura che ha inaugurato il 24 settembre a Palazzo dei Diamanti di Ferrara e proseguirà fino all’8 gennaio 2017. Vorrei soffermarmi su questa soglia testuale perché non è ambizione da poco dire che…
Commenti chiusiVento e ombra
23 Ottobre 2016“Questo nostro caduco e fragil bene, / ch’è vento et ombra, et à nome beltate” Lo diceva Francesco Petrarca in uno dei suoi più bei sonetti. La ragione per cui la bellezza ci commuove viene dall’essere consapevoli che è effimera, cangiante, mai un possesso, piuttosto un’apparizione di cui essere grati e meravigliati. Ne siamo circondati,…
Commenti chiusiIl giardino
11 Maggio 2016Da quando vivo in collina, ormai undici anni, mi sono talmente abituata alla vista del verde intorno che esserne priva mi parrebbe alquanto innaturale e faticoso. Che il verde riposi l’occhio o l’anima – una sineddoche che non richiede spiegazioni tanto è invalsa – è un fatto stranoto, che dietro questo fatto ci sia una…
1 commentoLa chambre bleue
3 Aprile 2016Suzanne Valadon (1865-1938) dipinse questa tela nel 1923. Di origini umilissime e con un passato tempestoso di modella e amante favorita dai più grandi maestri della Parigi fin de siècle, come Renoir, Puvis de Chavannes, Toulouse-Lautrec, Marie Clementine, detta Suzanne Valadon, ragazza madre a diciotto anni, aveva coltivato il desiderio di disegnare e dipingere fin…
Commenti chiusiI fantasmi e la memoria
17 Gennaio 2016In una gelida mattina di carnevale, il 27 febbraio 1854, il compositore Robert Schumann uscito di casa in vestaglia verde e pantofole si getta nelle torbide acque del Reno donde viene ripescato da alcuni astanti per essere riportato a casa e, nel giro di poche ore, spedito per sua stessa richiesta in una clinica per…
Commenti chiusiImmagini che ci guardano
8 Ottobre 2015Le immagini non sono manufatti inerti dotati, nel caso delle opere d’arte, di alta concentrazione estetica e puri valori formali ma agiscono su di noi; creano una dimensione mediale autonoma come il linguaggio, ma a differenza del linguaggio appartengono al mondo organico, sono materia, un particolare tipo di materia che esprime e influenza il nostro…
Commenti chiusiLacuna
17 Settembre 2015Come costruire un saggio intorno a una parola, dilatandola fino ad aggregarle intorno non solo concetti ed esempi, ma una vera e propria teoria estetica e letteraria? A questa sfida risponde in modo esemplare l’ultimo saggio di Nicola Gardini, Lacuna. Saggio sul non detto (Einaudi 2015). L’etimologia, cara all’autore, di luogo cavo – lacus –…
Commenti chiusiAnnie Ernaux, “Gli anni”, L’orma editore 2015
28 Giugno 2015Prosegue la meritevole pubblicazione in Italia da parte della casa editrice L’orma dell’opera della scrittrice Annie Ernaux, molto conosciuta e affermata in Francia dove da un trentennio circa ha intrapreso una monumentale, quanto originale, narrazione autobiografica. Gli anni, uscito per Gallimard nel 2008, è dunque ora disponibile nella bella traduzione di Lorenzo Flabbi e giunge…
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