“Quanta paura avevo avuto, negli anni, a usare la parola noi, quanto avevo temuto la sua ombra piccolo borghese, la forzatura che giustapponeva due persone con la scusa di coniugarle. Ora invece mi appariva come uno spazio ulteriore, che non avrei saputo immaginare a vent’anni, ma neanche a trenta. Forse avevo raggiunto il centro. Ero radicata nel presente della mia vita. Deve essere questa la maturità di cui a volte parla la gente, il punto medio in cui si allenta la presa della fatica e si può godere delle cose fatte, prima che inizino a disfarsi.”
(Dal romanzo L’amore normale di Alessandra Sarchi, in libreria dal 18 marzo)